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La “piena” applicazione della legge 194 in Piemonte


A nostro avviso, i ragazzi hanno bisogno di ben altro che anticoncezionali per formarsi e gestire la loro sessualità, considerando quanto le scelte che si fanno negli anni giovanili sono decisive per il resto dell’esistenza. Come pensare che la sessualità sia ridotta a un puro esercizio del piacere fisico o a un campo di sperimentazione e di conquista?
La prima vera prevenzione si trova in una pedagogia volta a formare l’individuo e il cittadino non delegando alla medicina e ai servizi sociali ciò che dovrebbe essere primo appannaggio della scuola e della famiglia (quest’ultima, sembra di capire, non è coinvolta neppure nei casi in cui alle minorenne vengono distribuiti potrò prodotti che potrebbero avere anche effetti abortivi).
Ci si ritrova, quindi, in una cultura individualista e sessista, portatrice di una visione puramente strumentale del corpo e della vita. Ci auguriamo che i genitori ed educatori sappiano reagire a un costume che alcune istituzioni continuano a promuovere, disattendendo alla loro primaria responsabilità anche in questo delicato ambito di vita che riguarda il bene-essere anche morale dei loro figli, che hanno il diritto e il dovere di gestire in prima persona.
Condiviso con: La voce e il tempo, 8 luglio 2018