Far quadrare i bilanci non è facile e il Comune di Torino ha la necessità di reperire risorse fresche con risparmi sulla gestione delle varie attività. Una di queste è la gestione dei trasporti tramite la controllata GTT ove si cerca di mantenere servizi efficienti e nel contempo ridurre i costi. Più razionalità e meno ideologia.
Un ambito dove è possibile agire con la medesima ratio è la scuola per l’infanzia.
Scuola dell’infanzia che in città è fornita dal Comune (69 scuole), dallo Stato (66) e dalle Scuola Paritarie (57). In particolare a Torino circa 20.000 bambini fruiscono dei servizi delle Scuole comunali e il costo medio è di circa 7000 euro/ bambino con una spesa viva annua complessiva di circa 140 milioni di euro. Il servizio identico a circa 18.000 bambini svolto dalle Scuole paritarie ha un costo medio annuo di circa 3000 euro/bambino il che significa una efficienza assai maggiore e che l’onere complessivo per questi 18.000 bambini è di circa 54 milioni di euro.
La differenza con il servizio del Comune è di 86 milioni di euro per una popolazione di bambini simile!
Naturalmente non è immaginabile che di colpo si trasferiscano i bambini dalla Scuola comunale alla paritaria, ma se ciò avvenisse nella misura del 10% annuo ci sarebbe il tempo per organizzare la Scuola paritaria e il Comune risparmierebbe una decina di milioni/anno con qualche sollievo significativo del bilancio comunale e migliori valutazioni dalle agenzie di rating.
Il livello di occupazione non subirebbe grandi sbalzi perché la quantità di personale è legata al numero dei bambini. Per migliorare le possibilità occupazionali basterebbe aumentare il numero dei bambini aiutando le mamme ad accogliere il figlio in grembo. A Torino sono circa 13.000/anno ma solo 8000 portano a termine la gravidanza e abbracciano il loro figlio.
La soluzione è a portata di mano: con un incoraggiamento alle scuole paritarie e alle mamme in attesa di un figlio si mette a posto il bilancio e si cambia il clima in città dove da troppo tempo il bilancio demografico è 10.000 morti/anno e 8000 nascite.
Valter Boero, Movimento per la vita