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Il gioco d’azzardo in Piemonte


Relativamente all’offerta di gioco con Apparecchi elettronici (Slot machine e Videolottery) il dato del Piemonte si conferma in clamorosa controtendenza rispetto a quello del resto del territorio nazionale.
Infatti, nel 2022 in Piemonte, rispetto all’ultimo anno di vigenza della precedente Legge regionale 9 del 2016, il 2020:
– il numero di locali Slot praticamente raddoppia, passando da 1.284 a 2.525 (+96,7%) mentre nel resto del Paese nello stesso arco temporale si è realizzata una riduzione di 4.274 locali (- 8,1%);
– il numero degli apparecchi AWP (le Slot) cresce di 2.463 unità, + 20,8% quando nel resto di Italia diminuisce di 7.397 dispositivi (- 3%).
Anche l’offerta di gioco con VLT cresce in modo significativo in Piemonte, + 27 sale (+ 6,7%) + 383 macchine (+8,2%), contro valori nel resto del Paese rispettivamente di – 283 sale (-6,6%) e – 1.650 VLT (- 3,2%).
Un disastro, insomma, ampiamente prevedibile e annunciato, dal momento che la prevalenza del gioco e del gioco patologico in particolare è, secondo il parere concorde di tutta la letteratura scientifica di settore, una funzione costante della dimensione dell’offerta e in considerazione del fatto che il gioco con Apparecchi elettronici rappresenta ancora oltre i 2/3 del bacino del gioco patologico.
I dati dell’offerta d’altronde hanno un corrispettivo in quelli del consumo di gioco con Apparecchi:
– rispetto all’ultimo anno pre-pandemico in Piemonte si è giocato nel 2022 l’85,4% di quanto si era giocato nel 2019 (2399 milioni di € versus 2810), quando invece nel resto d’Italia il “recupero” è stato solo del 72,1% (31.416 milioni di € versus 43.864).
Quindi più offerta, più gioco e in sintesi più patologia. La Legge 19 regionale del 2021 si conferma, di fatto, una legislazione patologizzante per una fetta significativa, e già svantaggiata, della popolazione.
Paolo Jarre, febbraio 2024
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