Caro direttore,
ho letto con molto interesse il suo intervento del 14 dicembre sulla mia recente nomina a Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e ho apprezzato l’apertura di credito nei miei confronti…
Non si tratta di abolire le differenze tra donne e uomini, ma di combattere le diseguaglianze. Non c’è nulla di naturale in stereotipi che escludono le donne dalla politica e dal mondo del lavoro. Non c’è nulla di naturale, per esempio, nel fatto che le ragazze siano descritte come inadatte agli studi scientifici, eppure questo stereotipo produce effetti reali: le ragazze si iscrivono troppo poco alle facoltà scientifiche.
La legge 107 punta a rendere centrale l’educazione al rispetto e alla libertà dai pregiudizi, riconoscendo dignità a ogni persona, senza esclusioni, nell’uguaglianza di diritti e responsabilità per tutte e tutti. L’educazione alle pari opportunità, alla prevenzione della violenza, al contrasto delle discriminazioni, se ben intesa, non è destinata a produrre conflitti con le esigenze educative delle famiglie, perché si tratta di iniziative che danno attuazione ai princìpi costituzionali. Inoltre la “Buona Scuola” ha rafforzato gli organi collegiali, coinvolgendo, in modo molto utile e opportuno, genitori e studenti…
Valeria Fedeli, ministro della Pubblica Istruzione
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