Il bonus Vesta proposto dalla Regione Piemonte ha dato origine ad un confronto piuttosto acceso sulla sua validità e sul metodo di assegnazione.
Il bonus, di durata annuale e di importo compreso tra gli 800 e i 1200 euro a seconda della fascia ISEE, è rivolto alle famiglie con figli da zero a sei anni e può essere utilizzato per coprire le spese (iscrizione e frequenza, pre, post orario, mensa) per i nidi, le scuole per l’infanzia, la scuola primaria, oltre che per altre attività collaterali.
L’utilità del buono è stata evidenziata dalle domande pervenute (50.000 contro i 10.000 buoni disponibili) ma il metodo del click day è risultato il principale punto dolente dell’iniziativa.
Come Forum delle associazioni familiari del Piemonte condividiamo tanto gli aspetti positivi che quelli negativi dell’iniziativa ma vorremmo fare una precisazione che vada al di là della contingenza.
Insieme all’Assegno unico universale, che ha sostituito i vecchi assegni familiari in busta paga, il bonus Vesta ha la caratteristica, a nostro avviso, di non limitarsi a sostenere le famiglie in difficoltà economica ma a promuove la natalità.
Non bastano certo i 10 milioni annui previsti da questo bonus per incrementare le nascite ma, al contrario di altri sussidi, non è pensato per le famiglie più povere ma alle famiglie in generale (il tetto ISEE di 40.000 euro è lì a dimostrarlo).
È da oltre vent’anni che il Forum sostiene che le famiglie non sono solo un onere per lo Stato ma soprattutto una risorsa. La crisi della natalità è l’esempio più evidente che quando la risorsa famiglia viene meno tutto il corpo sociale ne risente. Serve quindi di cambiare sguardo sulla famiglia, sostenendola là dove necessario – i poveri saranno sempre con noi (M 26,11) – ma soprattutto rendendole sempre più in grado di essere una risorsa per il Paese.
Roberto Gontero, presidente del Forum delle associazioni familiari del Piemonte, 28 settembre 2025